
ANNA GODENZI-CIPPA’
Il mio percorso artistico inizia una ventina di anni fa quando frequento l’atelier di mosaico e pittura dell’artista Benedetto Norcia. Il mosaico in particolare mi ha affascinato, tanto da intraprendere un corso intensivo a Ravenna (IT) dove ho potuto confrontarmi con altri metodi di lavorazione e quindi affinare le mie conoscenze in questo campo. Da diversi anni seguo dei corsi di scultura (modellato) e pittura presso la scuola Carducci di Como.
La frequentazione di alcuni artisti è stata fondamentale, tra questi Pierre Casé, un maestro-amico che mi ha aiutata a credere in me stessa, sollecitandomi ad impegnarmi a fondo in questo entusiasmante percorso di vita.
Il mio è un lavoro istintivo, emozionale dove colore e forma sono parte essenziali del mio creare. La natura ha un ruolo significativo nelle mie creazioni ed è fonte di ispirazione perenne, come anche la quotidianità. Lavoro con diversi materiali quali legno, ferro, smalti, pietre naturali e argilla.
Nell’arte ho trovato una nuova dimensione, un mezzo per poter dar sfogo alle mie emozioni ma soprattutto un modo per poter interagire con altre persone, una sorta di “linguaggio” non convenzionale. Amo sperimentare nuove tecniche e nuove espressioni d’arte e questo mi dà una gioia e una carica tale per vivere serenamente la mia vita.
Dicono di lei:
"Un’artista multiforme e profanatrice della banalità. Non necessita di liste di qualifiche e competenze da esibire. La sua eccellenza è testimoniata dalle opere. Opere trasparenti ma non per questo semplici e ordinarie. Trasparenti per l’uso del vetro, materiale franco e sincero ma che nello stesso tempo trasforma quello che vediamo, ampliando il nostro punto di vista. Al vetro della Serenissima aggiunge le nostre pietre, le pietre dei fiumi ticinesi. Il connubio tra vetro smaltato e la solida e grezza pietra, traccia la contraddizione all'origine delle emozioni che Anna riesce a trasmettere.
Anna è come Lilith, la donna primigenia, quindi non pretende di plasmare le forze del fuoco e dei minerali utilizzati piuttosto si lascia da essi modellare creando, sulla base di quello che essi trasmettono."
Marco Silvio Jäggi
Caneggio 26 luglio 2018
